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dai GIORNALI di OGGI

80mila metalmeccanici in corteo, la piazza più gremita delle cinque interessate in Italia

Metalmeccanici e studenti in corteo

Manifestazioni di Fiom Cgil e collettivi studenteschi. Sciopero di otto ore per il rinnovo del contratto

2009-10-10

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2009-10-10

80mila metalmeccanici in corteo, la piazza più gremita delle cinque interessate in Italia

Metalmeccanici e studenti in corteo

Manifestazioni di Fiom Cgil e collettivi studenteschi. Sciopero di otto ore per il rinnovo del contratto

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NOTIZIE CORRELATE

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I liceali "assediano" il Provveditorato

MILANO - Secondo la Fiom Cgil, Milano è stata la più gremita delle cinque piazze italiane interessate dalla manifestazione di venerdì: oltre 80mila i metalmeccanici in corteo, in occasione dello sciopero di otto ore a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto di categoria. Il corteo dei metalmeccanici è partito da piazza Oberdan e si è diretto verso corso Venezia, piazza San Babila e piazza Duomo, tappa finale della manifestazione. Traffico in tilt e circolazione bloccata per alcune ore, anche per la contemporanea protesta dei collettivi studenteschi. I due cortei hanno ostacolato anche la circolazione dei mezzi pubblici. Il corteo degli studenti è partito da largo Cairoli per concludersi in via Ripamonti, dove c'è stato un lancio di uova e oggetti davanti al Provveditorato, blindato dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa. Lungo il percorso alcuni dei ragazzi hanno imbrattato con vernice il chiosco Atm di piazza Cordusio, che risale agli anni '20 ed era stato da poco restaurato.

I DISAGI - Forti ritardi nella mattinata di venerdì su tutte le linee di bus e tram del centro, anche se gran parte delle deviazioni, come ha comunicato Atm, sono rientrate dalle 10.30. Deviate più a lungo la linea 24 del tram e le linee di autobus 61 e 94. Il corteo della Fiom Cgil ha interessato le linee tramviarie 15 e 23 e i bus 54, 60, 61, 73 e 94, quello degli studenti le linee tramviarie 1, 2, 3, 12, 14, 15, 16, 19, 24, 27 e i bus 50, 58 e 61. Le manifestazioni si sono concluse intorno alle 12.30, con il persistere fino alle 14 di ritardi causati dalla lenta viabilità.

I METALMECCANICI - In piazza Duomo hanno parlato il segretario generale della federazione, Gianni Rinaldini, e Susanna Camusso, della segreteria Cgil nazionale. In piazza anche Antonio Di Pietro. Il corteo coinvolgeva i metalmeccanici di diverse regioni (in particolare, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli): sono giunti quindi numerosi autobus dalle principali città del Nord Italia. Gli operai della Innse hanno sfilato fianco a fianco con gli ingegneri della Nokia Siemens di Cinisello, in cassa integrazione da lunedì prossimo. I metalmeccanici della Fiom-Cgil hanno organizzato manifestazioni in contemporanea in cinque città per dire no ai licenziamenti dovuti alla crisi e all’accordo separato che si potrebbe raggiungere al tavolo per il rinnovo del contratto tra Federmeccanica e Fim e Uilm. Il contratto coinvolge circa un milione e mezzo di lavoratori e scadrà il 31 dicembre.

I SIMBOLI - In corteo moltissime le bandiere e le T-shirt rosse, unite a tutta una serie di simboli mortuari satirici come bare, croci e annunci funebri: "Il 9 ottobre h. 9.30, dopo una lunga malattia (datata 22.01.09), è venuta a mancare la Sig.ra Democrazia, ne danno il triste annuncio gli artefici Cisl e Uil, dopo aver inferto il colpo di grazia". Gli ingegneri della Nokia Siemens hanno portato in corteo una finta bara nera con lo slogan "Nokia - Goodbye People", che fa il verso alla campagna pubblicitaria.

RINALDINI: UN REFERENDUM - In tutta Italia sono stati oltre 250 mila i metalmeccanici portati in piazza dalla Fim-Cgil per sospendere la trattativa ormai in corso solo tra Federmeccanica e Fim-Cisl e Uilm-Uil sul rinnovo del contratto di lavoro della categoria. Da piazza Duomo il segretario generale, Gianni Rinaldini, ha lanciato il suo appello a Federmeccanica affinché sospenda la trattativa con Fim e Uilm, "a cui ora partecipiamo solo con un ascoltatore". La proposta rilanciata dal leader della Fiom-Cgil è di "sospendere la trattativa e sottoporre le due piattaforme ai lavoratori con un referendum". In caso di vittoria della piattaforma di Fim e Uilm, la Fiom è disposta a fare un passo indietro "ritirando la piattaforma" ma "anche Fim e Uilm devono fare la stessa cosa - ha spiegato Rinaldini - ritirare la loro piattaforma se passa a maggioranza la nostra". Si tratta di un "atto di democrazia" che, nell'intenzione della Fiom che ha già convocato tute le forze politiche, deve tradursi in un "atto legislativo" per il futuro. Rinaldini ha infatti spiegato che "i lavoratori devono poter decidere con un referendum su tutti gli accordi che li riguardano".

 

09 ottobre 2009

 

 

REPUBBLICA

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2009-10-10

Sciopero di otto ore e manifestazioni di protesta in cinque città

per protestare contro la scelta di Cisl, Uil e Federmeccanica di escludere la Cgil

Fiom, oltre 250.000 in piazza

Epifani: "No al rinnovo separato"

Bonanni e Angeletti: "Non miriamo a spaccature, ma neanche all'immobilismo"

Sacconi: "Lo sciopero è un modo sbagliato di rappresentare le istanze dei lavoratori"

Fiom, oltre 250.000 in piazza Epifani: "No al rinnovo separato"

ROMA - Oltre 250.000 operai sono scesi in piazza in cinque città contro l'accordo separato che si profila sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Le manifestazioni hanno affiancato lo sciopero generale di otto ore proclamato dalla Fiom. "E' stata una giornata importante con tanti lavoratori in piazza a difesa dell'occupazione e per ribadire con forza che il rinnovo del contratto non si deve fare escludendo la Fiom", ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani.

"E' necessario bloccare i licenziamenti, estendere gli ammortizzatori sociali, rafforzare le tutele nel momento in cui gli effetti della crisi sono più pesanti e pericolosi", ha aggiunto Epifani, invocando ancora una volta i principi "di democrazia e rispetto nei confronti dei lavoratori", calpestati dall'ipotesi di accordo separato. Sulle adesioni allo sciopero c'è la solita guerra di cifre: secondo la Fiom è di oltre il 70 per cento, per Federmeccanica del 13 per cento.

A Milano, dove è intervenuto il leader delle tute blu della Cgil, Gianni Rinaldini, i partecipanti provenienti da Piemonte, Valle D'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e tre provincie della Liguria, sono stati 100.000. A Firenze, invece, hanno sfilato in 60.000 mentre a Roma, i partecipanti alla manifestazione che si è conclusa sotto la sede Rai di viale Mazzini, sono stati 30.000, provenienti da Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Sardegna. A Napoli hanno partecipato in 50.000, provenienti da Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria mentre a Palermo gli operai in piazza erano 10.000.

Fredde le reazioni degli altri sindacati. "Ho un enorme rispetto per tutti quei lavoratori scesi oggi in piazza ed è anche per loro che stiamo facendo la trattativa per il contratto. - ha commentato il segretario generale della Uil Luigi Angeletti - Noi abbiamo un solo obiettivo: far crescere i salari di tutti i lavoratori metalmeccanici. E c'è una sola strada per arrivare a questo obiettivo: fare un buon contratto. Se la Fiom riuscisse a sottoscriverne uno migliore di quello al quale noi puntiamo, non ci sarebbe nessun problema: firmeremmo quello della Fiom. Ma devono decidere di voler fare un contratto mentre, per ora, hanno solo deciso di far perdere una giornata di salario a chi ha scioperato: noi invece ci stiamo preoccupando di fargli recuperare salario".

"Noi non miriamo a spaccature sindacali, ma nemmeno all'immobilismo. - ha detto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni - Aspettiamo dalla Fiom un cambio di passo perché la sua posizione è inadatta ad interpretare un momento delicato e particolare del sindacalismo italiano".

Ancora più critico il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: "Lo sciopero della Fiom è un modo sbagliato di rappresentare le istanze del mondo del lavoro. Mi auguro che la Fiom voglia riflettere sulla poca adesione che ha registrato. Lo sciopero non è esistito nelle piccole imprese e mi ha colpito che nell'azienda del presidente di Federmeccanica ci sia stata un'adesione al di sotto delle rappresentanze della sola Fiom, circa un quarto".

La trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici è entrata in crisi a metà settembre, quando la piattaforma presentata dalla Fiom è stata respinta da Federmeccanica come irricevibile, perché basata sul precedente modello contrattuale (quello nuovo non è stato sottoscritto dalla Cgil). Federmeccanica ha più volte affermato che vuole trattare solo sulla base della piattaforma Fim-Uilm, basata sulle nuove regole contrattuali. Secondo la Fiom, invece, il 31 dicembre scadrà solo la parte economica del contratto, per cui propone di rinnovare il biennio economico (e quindi di non applicare in questo caso le nuove regole contrattuali).

(9 ottobre 2009)

L'UNITA'

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2009-10-10

Contro l'accordo separato la Fiom scende in piazza

In piazza le tute blu della Cgil contro l'accordo separato. In cinque grandi città sono riuniti i lavoratori che aderiscono allo sciopero generale indetto dalla Fiom. Secondo gli auspici del segretario del sindacato, Gianni Rinaldini, si tratterà della "più grande manifestazione operaia che l’Europa ricordi negli ultimi anni".

Oltre 250mila i metalmeccanici in piazza.La più imponente a Milano dove ha parlato il segretario generale della Fiom-Cgil. "Fermatevi", è stato l'appello di Rinaldini a Federmeccanica affinchè sospenda "la trattativa con Fim e Uilm a cui ora partecipiamo solo con un ascoltatore".

La proposta rilanciata oggi in piazza dal leader della Fiom-Cgil è di "sospendere la trattativa e sottoporre le due piattaforme ai lavoratori con un referendum". In caso di vittoria della piattaforma di Fim e Uilm, la Fiom è disposta a fare un passo indietro "ritirando la piattaforma" ma "anche Fim e Uilm devono fare la stessa cosa - ha spiegato Rinaldini - ritirare la loro piattaforma se passa a maggioranza la nostra". Si tratta di un "atto di democrazia" che, nell'intenzione della Fiom che ha già convocato tute le forze politiche, deve tradursi in un "atto legislativo" per il futuro. Rinaldini ha infatti spiegato che "i lavoratori devono poter decidere con un referendum su tutti gli accordi che li riguardano".

Martedì e mercoledì riprenderà il tavolo tra Fim-Cisl,Uilm-Uil e Federmeccanica. Dalla piazza, Franco Giordano non fa mancare l'appoggio di Sinistra e Libertà: "C'è totale sostegno di Sinistra e Libertà alla piattaforma della Fiom. Quando ci sono i metalmeccanici è doveroso essere presenti in piazza". Anche Antonio Di Pietro sta partecipando alle manifestazioni. L'ex magistrato, indossando il cappellino rosso della Fiom Cgil, ha fatto un appello al governo affinchè "affronti la vera crisi anzichè le sue crisi esistenziali".

Usa toni diversi Susanna Camusso, membro della segreteria nazionale della Cgil. "Mi auguro che prevalga la ragione e la firma di alcuni accordi unitari è la dimostrazione che se c'è la volontà i problemi dei lavoratori si possono davvero risolvere. Bisogna decidere se la priorità è dividere il sindacato oppure occuparsi veramente dei problemi dei lavoratori".

Ieri sul tema è intervenuto anche il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. "Io - ha detto - non firmerei mai un accordo dei metalmeccanici senza la più grande rappresentanza sindacale di quel settore". La Fiom. In diverse città insieme agli operai manifesteranno anche gli studenti. Sono previsti cinquanta cortei organizzati dall’Unione degli studenti (Uds). dalla Rete degli studenti medi e dall'Unione degli universitari.

09 ottobre 2009

il SOLE 24 ORE

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2009-10-10

Metalmeccanici, per la Fiom 250 mila in piazza

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9 ottobre 2009

"Dai nostri archivi"

Contratto metalmeccanici, proposto aumento di 102 euro

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Scuola: firmano i dirigenti. Metalmeccanici pronti allo sciopero

Oltre 250 mila operai sono scesi in piazza per protestare contro l'accordo separato che si profila sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici, per l'occupazione e la democrazia sindacale. È questa la stima complessiva della partecipazione alle cinque manifestazioni che si sono svolte in alcune grandi città del Paese, elaborata dalla Fiom, che hanno accompagnato lo sciopero generale di 8 ore della categoria previsto per oggi.

A Milano, infatti, dove parlava il leader delle tute blu della Cgil, Gianni Rinaldini, i partecipanti provenienti da Piemonte, Valle D'Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e tre provincie della Liguria, sono stati 100mila. A Firenze, invece, hanno sfilato in 60mila mentre a Roma, i partecipanti alla manifestazione che si è conclusa sotto la sede Rai di viale Mazzini, sono stati 30mila, provenienti da Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Sardegna. A Napoli hanno partecipato in 50mila, provenienti da Molise, Puglia, Campania, Basilicata e Calabria mentre a Palermo gli operai in piazza erano 10mila.

"E' stata una giornata importante con tanti lavoratori in piazza a difesa dell'occupazione e per ribadire con forza che il rinnovo del contratto non si deve fare escludendo la Fiom" ha detto il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani. "E' necessario bloccare i licenziamenti, estendere gli ammortizzatori sociali, rafforzare le tutele nel momento in cui gli effetti della crisi sono più pesanti e pericolosi - ha aggiunto Epifani-. Sarebbe poi molto grave l'ipotesi di un accordo separato per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici ed è giusto il richiamo della Fiom a non continuare la trattativa senza uno dei soggetti della rappresentanza sindacale e a consultare i lavoratori sulle piattaforme presentate per il rinnovo contrattuale. E' un principio di democrazia e di rispetto nei confronti dei lavoratori".

"Lo sciopero della Fiom è un modo sbagliato di rappresentare le istanze del mondo del lavoro. Mi auguro che la Fiom voglia riflettere sulla poca adesione che ha registrato. Lo sciopero non è esistito nelle piccole imprese e mi ha colpito che nell'azienda del presidente di Federmeccanica ci sia stata un'adesione al di sotto delle rappresentanze della sola Fiom, circa un quarto" ha detto il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi.

9 ottobre 2009

 

 

 

 

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